Come fare Acquascaping: l’arte di arredare un acquario
Acquascaping ovvero l’arte di arredare acquari con arte. Gli esperti sono in grado di ricostruire in modo efficace una scena naturale proprio all’interno di una vasca per pesci. Che si tratti di un paesaggio di natura sommersa come i fondali di fiumi, oppure di un panorama “terreno”, raffigurante colline, pianure, boschi e foreste, l’acquascaping si prende la briga di riproporlo sotto il livello dell’acqua dando luogo ad effetti davvero magici e non solo per gli ospiti degli acquari, anche per i proprietari di razza umana.
Aquascaping: come fare
Per diventare esperti di acquascaping è necessario conoscere e saper applicare principi e tecniche che servono per realizzare all’interno di acquari delle composizioni ispirate alla natura. Si ottengono dei veri e propri acquari naturali che sanno evocare dei paesaggi ispirati a quelli che conosciamo anche se inventati di sana pianta di volta in volta. E’ importante che, oltre che avere padronanza delle tecniche, l’esperto di acquascaping sappia anche trasmettere emozioni con i suoi progetti acquatici.
Chi desidera dedicarsi a questa disciplina non può non avere conoscenze che riguardano la coltivazione di piante acquatiche e allo stesso tempo è necessario che sappia gestire acquari anche abbastanza impegnativi in cui ambiente ed esseri viventi convivano in armonia.
Aquascaping: acquario
Giocando con forme, volumi, colori e prospettiva, l’acquascaping vuole creare emozioni e ambienti che possano dare gioia e soddisfazione sia a chi vive nell’acquario sia a chi tiene l’acquario in casa e lo valorizza come il miglior elemento della propria casa.
L’aquascaper prima di realizzare la propria opera riflette sul rapporto tra uomo e natura che vuole raccontare perché la scena lo possa interpretare al meglio cogliendo nel segno e sensibilizzando anche gli osservatori che non hanno conoscenze tecniche specifiche.
E’ molto importante capire che l’acquascaping non si riduce ad un tentativo di riproduzione e miniaturizzazione, richiede uno step in più molto importante e non scontato: la personalizzazione dell’esperienza che il creatore ha quando sta davanti ad un certo paesaggio.
Aquascaping nano
Si possono realizzare delle scene di natura negli acquari su varia scala, anche molto piccola. E’ sempre molto difficile lavorare nel “micro” ma allo stesso tempo si ottengono con un po’ di pazienza dei risultati davvero affascinanti.
E’ importante, ancora di più se si tratta di acquascaping nano, avere la padronanza completa delle tecniche di composizione che riguardano soprattutto il lato artistico dell’opera: la disposizione degli elementi, le proporzioni, e poi dimensioni, forma, colori degli arredi e sfumature. E’ necessario sapere come allestire anche a livello più pratico e quando la scala su cui si lavora è piccola, la precisione è essenziale.
Prima di passare alla parte che poi è quella visibile, è necessario occuparsi della preparazione e del montaggio dell’hardscape, con una scelta accorta dei materiali e degli accessori.
Aquascaping: piante
Un acquascaping senza uso di piante perde molto l’efficacia, infatti l’acquascaper deve sapere tutto sulla piantumazione e sulla coltivazione delle piante acquatiche e anche sulla loro gestione una volta che sono state introdotte nel panorama. Una volta allestito tutto, infatti, le piante devono essere seguite mentre crescono, con regolazioni, fertilizzazione e potature, perché non influenzino negativamente l’equilibrio generale del paesaggio.
Visto che nell’acquario ci stanno anche i pesci, prima di iniziare a creare un ambiente per loro è bene capire i meccanismi alla base della simbiosi tra piante e pesci all’interno dell’acquario che sono nell’acquario assieme a legni e radici, rocce, substrati e sabbia decorativa.
Aquascaping in Italia
In Italia l’acquascaping deve ancora avere il suo “boom” ma si sta diffondendo in modo piuttosto veloce. E’ una disciplina che arriva dal Giappone dove è nato a metà degli anni ’90 sicuramente incarnando lo spirito e la filosofia del Bonsai e del Giardino Zen.
Oltre che nelle case private, si è diffuso in Oriente nei centri urbani dove molti cittadini hanno capito come potesse diventare un modo per avere un giardino senza avere uno spazio verde “terreno”.
Aquascaping: come iniziare
Per iniziare ci sono diversi corsi di acquascaping e manuali on line, e spuntano nei negozi di e-commerce anche accessori simpatici che possono farci venire voglia di darci a questo hobby, come il cacciatore di tesori sommersi di cui vi proponiamo un’immagine qui sopra.
Prima di mettervi all’opera vi consiglio di dotarvi di un kit comprendente tutti gli attrezzi per lavorare al meglio.
In questa pagina di Amazon ne trovate uno completo a soli 19,49 euro. Qui sotto un’immagine degli attrezzi compresi nel kit:
- spatola per substrato (32 cm)
- pinzette diritte (27 cm)
- pinzette piegate (27 cm)
- forbici piegate (25 cm)
- rete da pesca piccola (31 cm)
- alimentatore di plastica
- un sacchetto.
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Pubblicato da Marta Abbà il 28 Ottobre 2022