Acqua addolcita, suona come un’acqua amica ma non sempre lo è, dipende dalla situazione in cui la si utilizza e cosa si vuole evitare. Ad esempio non ha nulla a che fare con la potabilità dell’acqua, e le piante non amano la acqua addolcita, perché in un certo senso più povera.
Vediamo innanzitutto come la si ottiene e quali sono le sue controindicazioni. L’acqua è addolcita con un processo di rimozione parziale di solidi disciolti in un solvente che si chiama addolcimento e viene effettuato per ridurre la durezza della soluzione.
Acqua addolcita: controindicazioni
Pur potendo considerare l’addolcimento un caso particolare di demineralizzazione va precisato che nell’acqua addolcita non si vanno a rimuove i solidi disciolti ma li si va a modificare chimicamente. L’acqua addolcita non è priva di minerali essenziali ma semplicemente di quelli come calcio, ferro e magnesio che ne determinano la durezza.
Uno dei casi in cui l’acqua con queste caratteristiche risulta utile è quello in cui si vogliono evitare incrostazioni delle superfici a contatto con acqua, formatesi spesso causa di sali di ioni metallici bivalenti, calcio e magnesio in primis.
Questa considerazione non ci deve portare ad installare un impianto di addolcimento in automatico, vanno prima valutati tutti gli elementi in gioco e soprattutto ricordarci che questa apparecchiatura non rende l’acqua potabile ma solo meno dura. La potabilità dipende da altro e va chiarito bene perché spesso ci possono vendere degli addolcitori facendoli passare per “depuratori d’acqua”.
Anche una volta installato un eventuale addolcitore, ci sono delle controindicazioni. Ad esempio meglio non mescolare i sali per acqua perché in alcuni casi non è detto che l’apparecchio li “supporti” e potrebbe restare danneggiato. Ad esempio mescolare sale volatilizzato con sale roccioso non è consigliato, ostruirebbe il serbatoio di addolcimento.
Acqua addolcita fa male
Nella maggior parte dei casi, l’acqua addolcita è perfettamente sicura da bere perché contiene ancora tutti i minerali naturali di cui abbiamo bisogno, tranne il magnesio e il calcio. Il sodio viene aggiunto e non deve superare i 300mg/L. Ciò che a volte si consiglia per precauzione è di non usare acqua addolcita per la preparazione di latte per neonati, proprio a causa del sodio.
Acqua addolcita corrosiva
Può capitare che quando trattiamo acqua dura facendola diventare acqua addolcita, essa risulti aggressiva. Dipende dalla concentrazione di anidride carbonica che è ciò che può conferirle caratteristiche incrostanti o corrosive e far sì che sciolga i carbonati presenti come incrostazioni ma anche i metalli costituenti le tubature, il livello di aggressività dipende dalla temperatura e dal valore della durezza dell’acqua di partenza.
Acqua addolcita per cucinare
Come abbiamo visto, l’acqua addolcita è da evitare se si sta preparando il latte per i neonati perché troppo ricca di sodio. Una simile osservazione può portarci ad evitare di usarla anche per cucinare in generale, motivo per cui la durezza dell’acqua viene valutata nell’ambito anche di processi come la produzione di birra e soda e in campo alimentare.
Acqua addolcita per innaffiare le piante
C’è chi può pensare, ingannato dal nome, che l’acqua addolcita possa risultare più piacevole per le piante ma non è affatto così. Ridurre la concentrazione di calcio e di magnesio e guadagnando ioni di sodio, si ottiene un’acqua dannosa per diverse piante, molte di quelle da balcone, per quelle acidofile, per la maggior parte degli ortaggi e per i tappeti erbosi.