Acido mandelico: formula e utilizzo
Non sono numerosi i veri alleati nella cura della nostra pelle e nella lotta contro l’invecchiamento precocie, l’acido mandelico è uno di essi assieme ad altri acidi come l’acido malico, quello glicolico e quello lattico. Il mandelico appartiene alla categoria degli alfa-idrossiacidi e viene utilizzato nel campo della cosmesi. Lo possiamo trovare tra gli ingredienti di prodotti come creme esfolianti, schiarenti ed antiossidanti. Non sono secoli che viene utilizzato, mezzo secolo circa, quando i ricercatori hanno iniziato ad individuarne i poteri, poteri che lo rendono tuttora un acido molto utile sia per schiarire che per esfoliare la pelle.
Acido mandelico: formula
La formula molecolare dell’acido mandelico è C6H5CH(OH)CO2H. Chi se ne intende un po’ di chimica, sa che è un solido cristallino solubile in acqua, etere ed alcool isopropilico. In natura questo acido si può trovare sotto forma di grandi cristalli trasparenti di forma romboidale ma possiamo anche trovarlo sotto forma di polvere, una polvere cristallina e bianca. Se si utilizza un’irradiazione UV solare od artificiale prolungata, l’acido in polvere diventa man mano più scuro e si decompone facilmente.
Il gusto di questo acido ricorda il sale, è molto pungente, mentre il suo odore non è particolarmente forte, anzi, può addirittura essere assente.
La scoperta di questo acido è avvenuta in modo particolare, ovvero in modo casuale. Questa sostanza è stata isolata durante il riscaldamento di un estratto di mandorle amare diluito in acido cloridrico. L’estratto conteneva amigdalina ed ecco perché questo acido si può chiamare anche “acido amigdalico”. Il nome “mandelico” deriva invece dalla parola “mandel” che in tedesco significa mandorla.
Acido mandelico: utilizzo
Lo conosciamo per via dei suoi effetti preziosi in campo cosmetico ma non è il solo settore in cui lo troviamo impiegato. Anche in passato era utilizzato ad esempio per il trattamento delle infezioni alle vie urinarie, grazie alle sue proprietà antibatteriche. Gli sono state attribuite anche delle proprietà antibiotiche ed è per questo che in alcuni Paesi l’acido mandelico veniva usato per la cura di alcune specifiche patologie.
L’impiego di questo acido nella cosmesi arriva quindi in un secondo momento, verso gli anni Settanta, e solo quel punto abbiamo cominciato a inserirlo nella composizione di prodotti come creme o cosmetici depigmentanti ed esfolianti. Tuttora è un ingrediente molto richiesto in cosmetica, per la preparazione di creme, gel o maschere da applicare sulla pelle ma anche per creare peeling chimici ad azione esfoliante e depigmentante.
Se consideriamo alcuni derivati dell’acido mandelico, possiamo scoprire che se ne possono ricavare anche alcuni farmaci. Il principio attivo della “omatropina” e quello del “ciclandelato” sono esteri dell’acido mandelico, il primo è un medicinale anticolinergico utilizzato per la cura dell’uveite, il secondo invece è uno spasmolitico utilizzato per la cura delle vasculopatie periferiche.
Acido mandelico in cosmesi
Torniamo in ambito cosmetico e dermatologico, perché è proprio in questo settore che troviamo le più pratiche e frequenti applicazioni, soprattutto come esfoliante.
Questo alfa-idrossiacido viene utilizzato ad esempio nel trattamento pre- e post- laser-terapia, perché lenisce l’irritazione della pelle, oppure nel trattamento dell’acne volgare, sotto forma di peeling e utile anche per le sue proprietà antibatteriche, capaci di ridurre la proliferazione del Propionibacterium acnes.
Troviamo questo acido utilizzato anche per il trattamento dei comedoni (punti neri), delle discromie cutanee (es. macchie sulla pelle) legate al photo-aging, di melasma, cloasma, lentiggini. E’ un ricompattante della pelle e ci aiuta a migliorare i segni e i sintomi legati all’acne pustolosa/papulosa, ha un effetto detossinante della pelle e antirughe, può anche rappresentare un trattamento alternativo contro la rosacea.
In associazione ad altre sostanze, come l’acido ialuronico o l’allantoina, troviamo il mandelico anche in cosmetici per idratare la pelle in profondità.
Acido mandelico: vantaggi
Le proprietà più note apprezzate sono quelle di esfoliante, un altro aspetto molto interessante è che non ci sono effetti collaterali di cui tenere conto e nemmeno delle particolari controindicazioni sulle tipologie di pelle su cui applicarlo
Molte creme a base di acido glicolico e alcuni prodotti preparati con altri alfa-idrossiacidi con proprietà esfolianti, possono risultate fotosensibilizzanti mentre quelli con l’acido mandelico non solo sono. Nella pratica questo significa che possiamo tranquillamente utilizzarli anche prima di andare a prendere il sole.
Rispetto all’acido glicolico, il mandelico non crea eritemi quando viene applicato sulla pelle e, se è sana, non viene avvertito né bruciore, né pizzicore né tantomeno dolore.
Questo non ci deve portare ad essere però imprudenti, perché se facciamo un peeling chimico, a seguire è sempre meglio applicare una crema ad azione emolliente e nutriente oppure con estratti di piante ad azione lenitiva, come ad esempio la calendula.
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Pubblicato da Marta Abbà il 4 Marzo 2019