Quando parliamo di acido linoleico ci riferiamo ad un lipide “essenziale” costituito da 18 atomi di carbonio. Da solo, il nome, può sembrare famigliare, lo si sente pronunciare ogni tanto, anche nelle pubblicità, ma iniziamo a capire a cosa serve e perché ci deve interessare saperlo.
Esso appartiene al gruppo degli acidi grassi essenziali omega 6 assieme ad altri acidi con nomi altrettanto difficili da ricordare se non si è degli esperti del settore: l’acido gamma-linolenico, l’acido diomo-gamma-linolenico e l’acido arachidonico. In particolare l’acido linoleico è un precursore fondamentale di alcuni bioregolatori endogeni come le prostaglandine, essenziali nei processi infiammatori, e i trombossani, che ricoprono un ruolo chiave nella coagulazione del sangue.
Acido linoleico: proprietà
Aiuta ad abbassare i livelli di colesterolo, quelli del colesterolo totale. Questo è uno degli effetti dell’acido linoleico più noto, ed è da sottolineare che si tratta del livello di quello totale, quindi anche del colesterolo “buono”. Altra proprietà di questo acido riguarda le malattie ad origine infiammatoria/autoimmune come aterosclerosi, malattie cardiovascolari, artrite reumatoide, osteoporosi, disordini dell’umore, cancro, diabete ed obesità.
Il rischio di contrarle aumenta si ha un eccesso di acido linoleico nella propria dieta a discapito dell’acido alfa linolenico. Tutte valutazioni da fare assieme ad un medico specialista.
Acido linoleico: alimenti
A tavola troviamo l’acido linoleico nei semi di girasole, nel germe di grano, nel sesamo, nelle noci, nei semi di soia, nel mais, nelle olive e negli olii da essere ricavato. Abbiamo detto che questo acido è parte degli acidi grassi essenziali omega 6, meglio quindi sapere che consultando i Livelli di Assunzione Raccomandata di Nutrienti per la popolazione italiana, si apprende che essi devono apportare il 2% delle Kcal totali.
Il rapporto tra omega 6 ed omega 3 deve essere almeno 6:1 anche se realisticamente parlando quello che si registra in media nel nostro paese varia da 10:1 a 13:1.
Se ci stiamo chiedendo perché è importante avere una alimentazione equilibrata anche da questo punto di vista, ecco: ingerire il corretto quantitativo di acido linoleico serve per far ridurre il rischio cardiovascolare. La sistemazione della dieta non va fatta a caso, questi grassi necessari, non devono aggiungersi ma sostituirsi ad altri come quelli saturi oppure trans che troviamo di solito nelle carni suine e bovine e nelle margarine di vecchia generazione.
Acido linoleico coniugato
Possiamo sentire parlare anche di acido linoleico coniugato, indicato anche con la sigla CLA. Si tratta di un isomero del nostro ormai noto acido linoleico, abbreviato con LA, come Los Angeles. La differenza tra i due, per quando riguarda la loro composizione, sta nella posizione dei due doppi legami.
L’acido linoleico coniugato si trova nella carne animale ma non solo. Fonti di CLA sono anche il latte e i suoi derivati, l’olio di cartamo e l’olio di girasole. Mentre stiamo già sistemando la nostra dieta per cercare di riequilibrare il rapporto omega 6 – omega 3, diamo una occhiata anche alla quota di acido linoleico coniugato che viene consigliata, giornalmente. Essa va dai 20 ai 170 mg. A che pro? Le proprietà attribuite al CLA sono quelle anticancerogene, antitrombotiche, immunomodulatorie, antiobesigene e antidiabetiche.
Acido linoleico e omega 6
Se vogliamo fare il pieno di acidi linoleico e di omega 6 in generale non stravolgendo la nostra alimentazione più di quanto non riusciamo, possiamo aiutarci con un integratore come quello disponibile anche on line a 20 euro, con acido linoleico coniugato e omega 6, indicato sia come “brucia grassi” sia come “antiossidante”.
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