Acido lattico: rimedi
Acido lattico, di solito i discorsi su questo acido saltano fuori quando si parla di sport o di passeggiate in montagna, o di faticate quando si è poco allenati. Io ricordo di averne sentito parlare la prima volta a scuola quando c’erano le gare tra classi, di corsa. Non è però la sola occasione in cui l’acido lattico è protagonista. Nell’industria alimentare viene impiegato come regolatore di acidità. Tra tutti i vari batteri presenti nella bocca di ciascuno di noi, il lattobacillo acidofili ha il più alto potere cariogeno, inoltre. Ciò significa che si nutre del glucosio presente nei residui alimentari formando acido lattico come prodotto di rifiuto. Questo è un pericolo per la nostra dentatura.
Acido lattico: cosa è
Ma alla fine cos’è questo acido lattico? Detto anche lattato, è un sottoprodotto del metabolismo anaerobico lattacido. Si presenta come un composto tossico per le cellule che quando viene accumulato nel torrente ematico porta ad una sensazione di fatica muscolare. L’acido lattico viene prodotto già quando si fa attività fisica a bassa intensità, anzi, i globuli rossi lo formano continuamente anche in condizioni di completo riposo.
Acido lattico: cause
Anche se tossico, questo acido lattico non è da considerarsi un puro e semplice prodotto di rifiuto perché ha una sua utilità Ad esempio, attraverso una serie di processi enzimatici, trova uno scopo nella risintesi di glucosio intracellulare.
Il vero responsabile dell’aumento dell’acidità ematica è lo ione idrogeno H+, non l’acido lattico, come invece tutti credono. L’acido lattico, certo, da il suo contributo. Viene prodotto nel muscolo sotto sforzo, soprattutto nelle fibre veloci o pallide. Ecco perché gli atleti quando hanno performance brillanti ad esempio nell’inseguimento su pista nel ciclismo o nei 400-1500 metri di atletica, entrambe prove anaerobiche lattacide, è perché producono oltre il 20% di acido lattico in più rispetto ad una persona normale.
Acido lattico nei muscoli
L’acido lattico si forma nei muscoli, in media un adulto, maschio, normalmente attivo, ne produce circa 120 gr di cui 40 sono provengono dai tessuti come la retina e i globuli rossi. Nel nostro corpo, abbiamo dei sistemi di difesa per proteggerci dall’acido lattico che sono in grado di riconvertirlo in glucosio, grazie al fegato, mentre il cuore lo metabolizza a scopo energetico.
Acido lattico: sintomi
Di solito un accumulo di acido lattico coincide con dei dolori, ma non sono così direttamente correlati come si pensa. I veri sintomi sono più che altro inerenti alla stanchezza. Certo, dipende da fisico a fisico e alla stessa intensità di esercizio che facciamo. In generale vale che l’acido lattico prodotto viene prodotto di più da chi è meno allenato, gli atleti, quindi, ne producono meno delle persone sedentarie e pigre, con evidenti conseguenze.
Dolore da acido lattico
Come anticipato, va chiarito che l’acido lattico non è il responsabile diretto del dolore muscolare che ci capiterà di sentire il giorno dopo una lunga scarpinata o un allenamento molto intenso. La vera causa sono le microlacerazioni muscolari che danno vita a dei processi infiammatori.
Per quanto riguarda la produzione di lattico, essa inizia e man mano crea accumuli nei muscoli e nel sangue quando la velocità di sintesi supera la velocità di smaltimento. Tutto dipende quindi dall’efficienza del metabolismo anaerobico lattacido e dai sistemi di smaltimento. Per evitare quindi i fastidi legati a questo acido si fanno degli allenamenti mirati a migliorare queste caratteristiche.
Acido lattico: rimedi
Come abbiamo detto, il rimedio principale e più efficace è l’allenamento. Ne esistono di vari tipi, ad esempio quello basata su sforzo continuo a valori di frequenza cardiaca prossimi alla soglia anaerobica, oppure quello basato sul metodo di lavoro ad intervalli. Oltre ai due principali appena descritti ne esistono altri che mescolano i metodi o introducono novità.
Acido lattico: come smaltirlo
Un ottimo libro con consigli utili per lo smaltimento è “Acido lattico e sport. Dalla fisiologia all’allenamento “ di Enrico Arcelli e Mauro Franzetti, acquistabile anche su Amazon.
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Pubblicato da Marta Abbà il 7 Agosto 2017