Acero Rosso Giapponese: come coltivarlo e prezzo
Acero Rosso Giapponese, rosso, quasi sempre, sempre sorprendente, quello sì, per la sua vivace presenza. Le dimensioni più modeste rispetto ad altri grandi alberi lo rendono un meraviglioso ripiego per arredare giardini che hanno sempre meno spazio per esistere in una Italia cementificata. Questo albero regala molte varietà tra cui scegliere, impossibile non trovarne una da amare, piantare e curare.
Acero Rosso Giapponese: caratteristiche
Esistono oltre 200 specie di Acero Rosso Giapponese, qualcuna come albero, altre come arbusti, la maggior parte sono decidue e originari dell’Asia, dell’Europa e del Nord America. L’altezza può variare di molto: dai due scarsi, ai trenta metri di altezza. Ciascuna specie ha la sua dignità e la sua ragion d’essere, quelle che più sono note lo sono perché ammirate nel loro fogliame ornamentale che, specialmente in autunno, assume colorazioni intense. Anche legno e corteccia sono delle parti apprezzate ma non per estetica.
In generale l’Acero Rosso Giapponese è una pianta rustica e resistente alle basse temperature, non richiede condizioni climatiche particolari ma predilige terreni ricchi e ben drenati. Le foglie hanno i colori più vari, se andiamo a sondare nelle varie specie, quelle che tutti associamo a questo albero sono le rosse, generalmente a cinque lobi, ma l’Acer circinatum, ad esempio, ci sorprende con addirittura 7-9 lobi e non è l’unico disubbidiente.
L’ Acero Rosso Giapponese più diffuso in Italia, in giardini, parchi e terrazzi molto grandi, è l’acer palmatum, originaria dell’Asia, tra Cina, Korea e Giappone. Non è tra quelli più grandi, 4-5 metri, e sfoggia foglie con cinque lobi appuntiti. Fa fiori color porpora che poi si trasformano in frutti ma le foglie restano lo spettacolo migliore che questo albero offre.
Altri tipi di Acero Rosso Giapponese che ha successo nel nostro paese sono quelli nani: si sviluppano in modo denso e compatto, hanno foglie più scure, anche violacee, non superano il metro e mezzo di altezza.
Acero Rosso Nano: ideale per Bonsai
L’ Acero Rosso Giapponese nel suo paese d’origine è coltivato e apprezzato da secoli per il suo portamento e la bellezza del fogliame, lo è anche in formato ridotto. Oltre che nei vivai, infatti,dove si riproduce prevalentemente per talea, troviamo questo alberello anche tra i bonsai. Anche qui va alla grande quando ha le foglie rosse, si adatta facilmente alla coltivazione in vaso e fa una bella scena in casa o su un terrazzo.
Tra tutti i bonsai, quello di Acero Rosso Giapponese non è tra i più esigenti: come il suo corrispettivo di taglia normale, non tollera i ristagni idrici e le correnti eccessivamente fredde. Un altro accorgimento se si vuole un bonsai di Acero Rosso Giapponese rigoglioso e fulgido, è quello di non metterlo dove batte il sole. Meglio in una zona in cui prende luce diretta solo per qualche ora al giorno.
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Attenzione a potarlo, poi. Non è di quelli che amano i tagli netti e decisi, esige dolcezza e cura. Meglio chiedere consigli agli esperti. Per carattere l’Acero Rosso Giapponese non è il tipo che reagisce bene se gli diamo un taglio con troppa decisione.
Acero Rosso Giapponese: le foglie rosse
Come detto finora, l’Acero Rosso Giapponese è primariamente noto per le sue foglie rosse. In verità non è la sua unica dote. Non la metto in discussione, ma mi piacerebbe che questo bel albero sia apprezzato anche per la forma delle foglie, ad esempio. E per l’equilibrio che mostra mentre cresce e sviluppa la propria chioma. Quasi potesse e riuscisse a isolarsi e mantenere la calma qualsiasi cosa gli accada attorno.
Così in una aiuola incastrata nel traffico o in giardinetti dove bambini pestiferi ne fanno di ogni colore, lui rosso e “ZEN”, cresce armonioso con i suoi rami regolari e tenaci. Un altro motivo per adorare l’Acero Rosso Giapponese risiede nelle comode dimensioni di questo albero-arbusto.
Non che sia da considerare come un mobile, da incastrare in un monolocale, ma quasi. Nelle nostre città è spesso difficile avere a disposizione spazi ampi o giardini estesi in cui poter decidere di piantare o far piantare tutti gli alberi che si desiderano. Bisogna fare i conti, nel vero senso dalla parola, con lo sviluppo previsto per non trovarsi un albero gigante in un mini-giardino metropolitano.
Ecco quindi che l’Acero Rosso Giapponese è il perfetto albero da giardino di città sempre facile da gestire, pulito e ordinato. Con uno o più esemplari si fa un vero figurone quanto a colori e non si hanno problemi di ingombro.
Acero Rosso Giapponese: consigli
Perché il nostro Acero Rosso Giapponese dia il meglio di sé ecco alcuni consigli perché il nostro pollice verde tratti il meglio possibile la sua chioma rossa. Il terreno ideale è fresco e leggero, da mantenere sempre ben drenato ma non asciutto. Evitiamo che si creino ristagni d’acqua che causerebbero gravi danni evidenti nel giro di poco. Soprattutto nel periodo vegetativo le irrigazioni devono essere regolari in modo che le foglie non siano mai secche.
A fine autunno, se si ha voglia, l’ Acero Rosso Giapponese gradisce una leggera pacciamatura con letame maturo o foglie, vanno bene anche altri tipi di concime da usare a inizio primavera. E’ importante non fare uso eccessivo di prodotti con molto azoto.
Anche il posizionamento è importante per questa pianta: il sole non lo disturba ma mai troppo diretto per tempi prolungati. Una condizione di ombra luminosa è ottimale nel pomeriggio, al mattino va bene anche un po’ di sole quando ancora non è forte. Oltre che alla luce dobbiamo prestare attenzione anche all’aria che tira: l’Acero Rosso Giapponese va protetto dai venti freddi, che possono danneggiargli la chioma e creargli problemi fisiologici.
Acero Rosso Giapponese: prezzo
Dopo questi consigli, non c’è motivo per non acquistare una pianta di Acero Rosso Giapponese e metterli in pratica. A 25 euro on line ci si può procurare un alberello che subito rallegrerà la casa.
Per chi ha un monolocale o sa godere delle piccole cose, ci sono i semi, 20 semi, a 4 euro con le istruzioni per la coltivazione di Acero Rosso Giapponese bonsai. A prova di traffico, sempre zen nonostante le dimensioni ridotte.
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Pubblicato da Marta Abbà il 8 Giugno 2016