300 mila posti di lavoro dall’Eolico OffShore

L’offshore americano ha un potenziale  economico di 200 miliardi di dollari e potrebbe creare un tasso occupazionale altissimo con 300.000 posti di lavoro. L’eolico offshore è una risorsa energetica, economica e lavorativa; mentre sono stante le garanzie offerte da questo settore, sono ancora pochi i progetti avviati con pochi impianti attivi nelle acque del mondo e nessun impianto offshore nelle acque statunitensi.

I governi federali e statali hanno compiuto passi da gigante e l’America vorrebber copiere una svolta valorizzando gli oltre 1.300 gigawatt di energia potenziale generati dagli impianti offshore installati lungo le coste. Sfruttando “solo” una frazione realistica dell’energia offshore potenziale, gli Stati Uniti potrebbero soddisfare il fabbisogno energetico di almeno 14 milioni di case. Con la capacità di soli 52 GW di energia, si creerebbero oltre 300.000 nuovi posti di lavoro e 200 miliardi di dollari di attività economiche.

A mettere in evidenza questi dati è il rapporto della National Wildlife Foundation (NWF) che ha analizato i potenziali benefici economici dell’energia eolica offshore. Il governo federale ha designato un’area nautica di oltre 3000 km quadrati dove la velocità del vento potrebbe avere maggiori profitti. Si prevede di chiudere contratti di locazione entro la fine del 2012.

Questa immensa area si estende al largo di 10 stati che compongono la gran parte della costa atlantica. In più, stati come il Maine, Massachusetts e il New Jersey hanno già reso ufficiali i propri obiettivi di generazione energetica a partire dall’eolico offshore.

A spingere gli USA verso l’eolico offshore sono stati i benefici economici e l’affidabilità dei progetti della rete elettrica. In primis vi è la possibilità di creare attività economiche con nuovi posti di lavoro. I venti in mare aperto soffiano più forte durante il giorno e le zone più ventose possono corrispondere alle località in cui la domanda di energia elettrica è più alta.

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