2013, l’anno delle temperature da record
Gli ultimi 11 anni sono stati i più caldi della storia. Si prevede che il 2013 non interromperà questo andamento, anzi, al termine di esso potremmo annoverarlo tra gli anni più caldi: secondo le previsioni del Met Office, il caldo del 2013 avrà effetti divastanti in alcune regioni e sarà di 0,57 gradi al di sopra della media.
Il 2013 entrarà senza dubbio nella top ten degli anni più caldi registrati dal 1850 a oggi. Le temperature dell’anno che stiamo per iniziare, saranno di circa 0,57 gradi al di sopra della media. Quando si parla di surriscaldamento globale, l’immaginario collettivo focalizza la sua attenzione sul futuro senza rendersi conto che i cambiamenti climatici si stanno manifestando già da qualche anno.
Gli stessi cambiamenti climatici che potrebbero essere la causa di numerose calamità naturali. In questo articolo abbiamo minuziosamente riportato i danni che il surriscaldamento globale porterà a breve tempo; la faccenda non deve essere sottovalutata.
L’incremento di 0,57 gradi è stato previsto dal Met Office di Londra grazie ai dati forniti dall’Università dell’East Anglia, dalla NASA Goddard Institute of Space Studies e dall’US National Oceanic and Atmospheric. In più recenti rilevazioni effettuate dai satelliti NASA e ESA hanno mostrato un aumento dei tempi di scioglimento dei ghiacciai polari.
In meno di 90 anni, sulla Terra potrebbe verificarsi un aumento fino a 4,8 °C. Queste sono le previsioni più critiche rese pubbliche dall’Intergovernmental Panel on Climate Change. Le emissioni di biossido di carbonio non sono dalla nostra parte se consideriamo che sia nel 2012 che nel 2011 sono stati registra picchi da record.
L’aumento delle temperatura a cui andremo incontro con questo 2013 potrebbe essere dovuto alla variabilità naturale del clima e al surriscaldamento globale causato dalle emissioni nocive. Gli effetti, avvertono gli studiosi della Met Office di Londra, si manifesteranno in modo diverso nella varie regioni del mondo. Più a rischio è il sud del Mondo ma tra qualche tempo anche la zona del Mar Mediterraneo potrebbe pesantemente risentirne.
Pubblicato da Anna De Simone il 28 Dicembre 2012