Il livello dei mari è destinato a salire, così la terra ferma a disposizione sarà ridotta. Un grosso scompenso è previsto per quelle città che prendono vita sull’acqua; chi è stato a Rodderdam, Venezia o Amsterdam, sa bene di cosa stiamo parlando.
E’ proprio a Rotterdam che sono partite le sperimentazioni per possibili soluzioni al problema. Tra i progetti in cantiere vi sono strutture galleggianti che potrebbero sostituire, almeno in parte, la terra ferma.
Il primo progetto è a prova di cambiamenti climatici. L’architettura è data da un padiglione galleggiante che si compone di tre emisferi collegati, le mezze sfere somigliano a grosse bolle con motivo esagonale, ancorate nel porto vecchio della città olandese di Rotterdam. Il progetto pilota è stato stilato dal Climate Initiative Rotterdam, con gli architetti DeltaSync e PublicDomain. Il progetto costituisce una forma di innovazione senza precedenti, l’architettura sostenibile è a prova di clima!
Il primo prototipo è già stato allestito con successo ed è attualmente utilizzato come sedi di eventi e mostre. E’ quasi del tutto autosufficiente, presenta un design flessibile che potrebbe tornare utile per assolvere una grande varietà di funzioni. Il primo prototipo è stato costruito da Dura Vermeer, le bolle galleggianti occupano una superficie totale di quattro campi da tennis e vantano un’altezza di 40 piedi.
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Le bolle sono costituite da ETFE, un materiale resistente e anti-corrosivo, leggerissimo e quindi perfetto per essere impiegato su strutture galleggianti. Per ora si tratta del progetto pilota ma Rotterdam ha intenzione di costruire interi distretti urbani.
Quartieri galleggianti per allestire centri commerciali, ricreativi, strutture lavorative e abitazioni. A Rotterdam si prevede di costruire 13.000 abitazioni entro il 2040, di queste, 1200 saranno allestite sull’acqua. Un approccio realistico ai cambiamenti climatici e sicuramente innovativo.