Rail Bike in Irpinia? Why not?
Greenway o Railway: voi da che parte state? Pista ciclabile tradizionale per biciclette tradizionali o Rail Bike, letteralmente bici su rotaie? La domanda è quanto mai attuale e dalla risposta (non solo dalla vostra) dipende il destino di diversi milioni di soldi pubblici destinati (per ora) a trasformare in pista le rotaie della ferrovia irpina Avellino-Rocchetta, abbandonata dai convogli nel 2010 ma ancora percorribile.
La realizzazione della pista ciclabile Greenway, così come la prevede il progetto del Piano territoriale di coordinamento provinciale, comporterebbe una spesa ipotizzabile tra gli 11 milioni di euro (come sostengono gli esperti dell’Università Federico II di Napoli) e i 50 milioni di euro (come sostengono invece le associazioni che si battono per la conservazione della ferrovia).
La realizzazione di una Railway costerebbe molto meno. Soprattutto perché non sarebbe necessario coprire-interrare i binari, che resterebbero come sono dopo un semplice intervento di manutenzione. Le opere necessarie alla messa in sicurezza e alla fruibilità del percorso avrebbero un costo, certo, ma neanche lontanamente paragonabile a quello di una greenway.
Indubbiamente, anche il risultato sarebbe diverso. Una Greenway potrebbe essere percorsa da tutti con la propria bicicletta, per una Railway ci sarebbe qualche difficoltà in più. Anche se non mancano esperienze ed esempi virtuosi sia in Europa sia oltre oceano, dove il Rail Bike va in scena nel corso delle manifestazioni dedicate agli sport estremi.
In realtà nel Rail Bike di estremo non c’è proprio nulla perché si tratta di un sistema sicuro che consente alla bicicletta di stare in perfetto equilibrio sulle rotaie grazie a delle staffe che sorreggono la bici su uno dei due binari e la agganciano saldamente all’altro. Nemmeno la pedalata è di fatica estrema visto che di solito si va in pianura.
Percorsi di Railway per il Rail Bike esistono già in Germania e anche in Francia, dove il termine è stato nazionalizzato in Velò Rail. Sono serviti per trasformare tratti di ferrovia abbandonata in percorsi ciclo-turistici (anche in tandem) utilizzabili volendo anche per il trasporto leggero di merci. Vagoni abbandonati sono stati trasformati in punti ristoro.
Pubblicato da Michele Ciceri il 8 Febbraio 2013