Inu: pianificazione e occhio al consumo del suolo

INU - Istituto Nazionale di Urbanistica

Contro il consumo di suolo, pianificare! Lo dice l’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) dal 1930: sono stati loro i primi a studiare i fenomeni di consumo di suolo in Italia e oggi gestiscono anche il Centro di Ricerca sul Consumo di suolo oltre a molte altre iniziative green sul territorio. Giuseppe De Luca, segretario di INU, le racconta.

1) Con quale scopo è nato Inu e oggi quale è la sua mission?

L’Istituto Nazionale di Urbanistica è stato fondato nel 1930 per promuovere gli studi edilizi e urbanistici, e diffondere i princìpi della pianificazione. Attualmente è un Ente di alta cultura e di coordinamento tecnico ed è riconosciuto anche come Associazione di protezione ambientale dal Ministero dell’Ambiente. La sua missione continua ad essere quella di sostenitore della pratica della pianificazione come principale strumento di governo del territorio.

2) Che attività svolge?

L’INU svolge un attività di divulgazione scientifica e disciplinare, con la casa editrice omonima e la rivista internazionale Planum. Inoltre abbiamo dato vita alla Fondazione Giovanni Astengo, nel 1995, per promuovere attività di formazione permanente e di documentazione storica e contemporanea per l’urbanistica. Ci rivolgiamo alle istituzioni territoriali locali, ai suoi apparati tecnici, al mondo professionale e a quello accademico. Come membro dell’European Council of Town Planners, organizziamo la Biennale degli urbanisti europei. Ha ospitato l’edizione del 1997 a Roma e quelle del 2011 a Genova. Infine abbiamo relazioni con i principali istituti di altre aree geografiche, con i quali ha stipulato accordi, come l’American Planning Association fin dal 1996.

3) Quali aree geografiche partecipano maggiormente?

L’INU è presente in tutte le aree geografiche del paese con 19 Sezioni regionali . La partecipazione è diffusa, è più attiva nelle realtà dove le pratiche della pianificazioni sono una costante (centro-nord) più rarefatta in altre (meridione). Abbiamo diversi iscritti che hanno incarichi istituzionali in prima linea o presidenti di Commissioni regionali al territorio, Sindaci e diversi amministratori locali. Le Sezioni regionali con il più alto numero degli iscritti sono: Lazio, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, Piemonte e Campania.

L’attività è organizzata in Commissioni di studio nazionali e in Gruppi di Lavoro tematici che coprono l’intero territorio nazionale e tutte le tematiche inerenti il territorio: da quelle della difesa del suolo a quelle sulla pianificazione e qualità paesaggistica.

4) Quali sono le vostre attività relative alla sostenibilità ambientale?

Siamo nel tavolo delle Associazioni ambientaliste, mantenendo un rapporto molto stretto con Legambiente e WWF, e nella Commissione internazionale per la protezione delle Alpi (CIPRA). Recentemente abbiamo sottoscritto un memorandum con le Nazioni Unite, per il Programma HABITAT. Da tempo siamo impegnati perché le questioni ambientali entrino stabilmente nelle pratiche della pianificazione urbanistica e territoriale: siamo stati il primo grande Istituto Nazionale a studiare i fenomeni di consumo di suolo in Italia, infatti, insieme a Legambiente Onlus, abbiamo creato il Centro di Ricerca sul Consumo di suolo.

5) Quali attività svolge questo Centro di Ricerca sul Consumo di Suolo?

L’obiettivo fondamentale del CRCS è la raccolta di dati per la definizione di metodologie di analisi e per la quantificazione del consumo di suolo in Italia. La metodologia individuata si basa sulla ricerca relativa alle coperture dei suoli (cartografia di uso del suolo) su almeno due periodi distinti (distanziati da soglie temporali ragionevoli per osservare il cambiamento). Viene poi prodotto un Rapporto annuale in cui si delinea, in maniera progressiva, la definizione quantitativa del consumo di suolo su base provinciale in Italia. Il Centro ha sede presso il Politecnico di Milano, Architettura e Società, ed è cofinanziato dalla Fondazione Cariplo, dalle Regioni Lombardia e Toscana, nonché dalla Provincia di Lodi.

6) UrbanPromo: di cosa si tratta?

È l’evento culturale di riferimento per i temi della rigenerazione urbana e del marketing urbano e territoriale. È stato avviato dall’Inu nel 2004. Le prime sette edizioni si sono tenute a Venezia, le successive due a Bologna. Dal 2011 è stata affiancata anche una manifestazione specializzata sul Social Housing, che si tiene a Torino. Urbanpromo è luogo privilegiato per rappresentare le buone pratiche di pubbliche amministrazioni e di operatori privati, promuovere l’innovazione nel governo del territorio, aprire nuove prospettive al partenariato pubblico privato e sviluppare l’integrazione di competenze e di saperi qualificati.

7) Avete dei contatti/collaborazioni/progetti con altre realtà simili alla vostra in Europa?

I contatti principali avvengono attraverso l’European Council of Town Planners.  Attualmente stiamo seguendo i lavori che dovranno portare ad una Direttiva Europea sulla professione del Planner; ed una sull’armonizzazione dei percorsi formativi universitari. Stiamo anche preparando la prossima Biennale degli urbanisti, in programma a settembre 2013 a Cascai, sul tema “New Paradigms, Challenges and Opportunities of European Cities. The contribution of Spatial Planning to overcome the crisis”.

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