Il boiler solare fotovoltaico di cui parliamo è un sistema sperimentale in fase di test che sfrutta l’energia del sole attraverso un pannello fotovoltaico per produrre acqua calda sanitaria in un serbatoio completamente separato dalla caldaia (tipicamente a gas) utilizzata per il riscaldamento. La descrizione contenuta in questo articolo si basa sui dati forniti dall’ideatore con riferimento all’impianto realizzato presso la propria abitazione di Ronco Briantino (MB), a disposizione di chi fosse interessato per verifiche tecniche finalizzate a una eventuale prototipazione.
Secondo l’ideatore del boiler solare fotovoltaico, il principio della separazione delle funzioni (quella elettrico-fotovoltaico per l’acqua calda affiancato a quella a gas per il riscaldamento) trova giustificazione nell’abbattimento dei costi di manutenzione della caldaia a gas per il riscaldamento (in funzione del suo minore utilizzo), nella possibilità di avere acqua calda sanitaria senza il ricorso al gas (perché lo scaldabagno funziona con l’energia del sole, integrata quando serve dall’energia elettrica della rete) e nella possibilità per l’utente di sapere con precisione quanto spende per riscaldare la casa e quanto per l’acqua calda dei sanitari.
Il boiler solare fotovoltaico è costituito da un comune boiler elettrico modificato per essere alimentato e controllato direttamente dalla corrente continua in corrente prodotta dai pannelli fotovoltaici e, in mancanza di tale energia, dalla rete di corrente alternata. Secondo quanto riferisce l’ideatore, questa applicazione si sta dimostrando idonea a soddisfare il fabbisogno di acqua calda per usi domestici di una famiglia di 4 persone residente in una villetta nella zona climatica di Monza e Brianza.
L’impianto sperimentale domestico di boiler solare fotovoltaico é in esercizio a Ronco Briantino dal mese di agosto 2012 e, sempre secondo l’ideatore, presenta dei vantaggi rispetto alla stessa funzione precedentemente svolta nella stessa abitazione da un impianto interamente a gas. Se paragonato a un normale sistema solare termico abbinato alla caldaia (utilizzato per produrre acqua calda sanitaria con l’energia del sole e per integrare gli impianti di riscaldamento nella stagione invernale) il boiler fotovoltaico a serbatoi separati si rivelerebbe migliore per la minore necessità di manutenzione.
L’ideatore sottolinea che il boiler solare fotovoltaico è un impianto totalmente statico e la sua vita attesa coincide con quella dei pannelli fotovoltaici, circa 20 anni. L’unico intervento che può necessitare nelle aree con acqua dura (elevata presenza di calcare) è quello della periodica pulizia o sostituzione della speciale resistenza, un’operazione non complessa e poco costosa eseguibile anche dall’utente.
L’utilizzo di un boiler solare fotovoltaico separato allungherebbe la vita della caldaia a gas perché quest’ultima, privata della funzione di riscaldamento dell’acqua calda sanitaria, lavorerebbe solo circa sei mesi all’anno per poi rimanere spenta sino al successivo inverno; inoltre, durante i mesi di attività invernale, la caldaia svolgerebbe la sola funzione di scaldare e far girare l’acqua nei caloriferi, operazione semplice che avviene in assenza di calcare (perché nei caloriferi non c’e calcare) e con una potenza di fiamma molto minore rispetto a quella occorrente per i sanitari.
L’ideatore del boiler solare fotovoltaico ricorda che rotture e malfunzionamenti nelle caldaie a gas dipendono quasi sempre dalla produzione di acqua calda sanitaria per effetto del calcare, per il continuo azionamento di circuiti idraulici che devono armonizzare tale funzione con quella del riscaldamento e per l’elevata potenza termica occorrente per rendere disponibile acqua calda in pochi secondi. Privando la caldaia a gas della funzione di produzione dell’acqua calda sanitaria, i guasti si ridurrebbero notevolmente.
Secondo l’ideatore del boiler solare fotovoltaico, questo sistema potrebbe intercettare l’interesse di tutti gli utenti interessati a ‘fuggire dal gas’ per via del costo elevato e crescente di questa fonte di energia. I pareri tecnici che hanno finora bollato per ‘inefficiente’ questo sistema sarebbero, a suo giudizio, viziati dall’assenza di una vera analisi scientifica, dalla mancanza di dati sperimentali e anche un po’ dalla pigrizia del settore davanti all’esplorazione di un campo nuovo.
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