Alluminio riciclato, una risorsa per l’italia
L’italia è sul podio in materia di riciclaggio dell’alluminio che risulta una grossa risorsa economica per il nostro Paese creando posti di lavoro nel mercato del riciclo. Il riciclaggio dell’alluminio vede l’Italia terzo al mondo, dopo colossi quali Giappone e Stati Uniti e primo in Europa con una produzione nazionale di alluminio per l’80% riciclata (solo il 20% da prodotto primario).
Grazie alle sue caratteristiche intrinseche l’alluminio è ideale per la produzione di imballaggi: è leggero, resistente agli urti e alla corrosione, buon conduttore termico, è atossico e, soprattutto, è riciclabile all’infinito. Si recupera totalmente tanto che circa 80% dell’alluminio in circolazione in Italia proviene dal riciclo di imballaggi. Lattine, barattoli, tubetti, scatole, sottili fogli per confezionare il cibo, vengono raccolti, selezionati sulle piattaforme di cernita, fusi e liquefatti per essere infine trasformati in lingotti. Come oro, per poi essere venduti.
Un primo passaggio a 500 gradi elimina la parte residuale data da scarti di sostanze diverse dall’alluminio, mentre a 700 gradi avviene la fusione. C’è una notevole esportazione di tali lingotti: le aziende automobilistiche tedesche ne fanno grosso acquisto per la produzione dei componenti dei loro veicoli. Oggi molte case automobilistiche utilizzano al 100% questo prezioso materiale per i telai e la carrozzeria. Le applicazioni di questo versatile metallo sono infinite.
Le cifre del riciclaggio di alluminio.
Per fare una bicicletta occorrono 800 lattine. Per una caffettiera moka da tre tazze 37. Tutte le caffettiere prodotte in Italia, circa 7 milioni ogni anno, sono in alluminio riciclato.
Per un cerchione di auto ne occorrono 640, mentre per un paio di occhiali ne bastano tre. La raccolta degli imballaggi in alluminio si traduce in grosse cifre: il Consiglio di amministrazione del consorzio (oltre 370 operatori, 170 piattaforme, quindici fonderie sul territorio nazionale che garantiscono la raccolta, il trattamento, il riciclo) ha premiato nel 2011 con 400 mila euro i Comuni che si sono distinti per le migliori performance, sarebbe a dire, i comuni di Milano, Asti, Pordenone, Padova, Chieti, Benevento, Salerno, Lecce e Sassari, le città modello.
L’impatto del riciclaggio di alluminio sull’economia nazionale e sull’ambiente.
A livello economico riciclare alluminio non solo crea occupazione ma è un’attività particolarmente importante per l’Italia, storicamente carente di materie prime. Ha anche un forte impatto positivo sull’ambiente: si risparmia il 95% dell’energia (rispetto alla stessa quantità ottenuta da materiale estratto dalle cave). Il riciclo di 46.500 tonnellate di imballaggi in alluminio significano 371 mila tonnellate di CO2 risparmiare. Il netto taglio di emissione dei gas serra è dettato dal mancato utilizzo delle 160 mila tonnellate di petrolio che sarebbero state impiegate in mancanza del riciclaggio. C’è un’Italia in crisi e c’è un’Italia che produce, perciò ricicliamo, ricicliamo, ricicliamo.
Pubblicato da Anna De Simone il 12 Marzo 2012